Che Caravaggio e le sue opere attraggano numerosi amanti dell’arte barocca da tutto il mondo, non è affatto un segreto. Del resto, in quelle tele è realmente possibile percepire dei sapori d’eternità. Un qualcosa, che nella città eterna è ancor meglio accennato. Perché, allora, non partire alla scoperta del Caravaggio romano?

La scoperta, certamente, la si potrebbe iniziare dalla Piazza Navona, ove l’artista visse nella Capitale. Proprio qui conobbe la gente del popolo che quindi rappresentò sui suoi lavori. E proprio qui realizzò tre tele importanti:
-il “Martirio di San Matteo” (1599-1600);
-la “Vocazione di San Matteo”(1599-1600);
-e “S. Matteo e l’Angelo” (1602).
Queste si trovano in fondo alla navata sinistra della Chiesa di San Luigi dei Francesi, sul Corso Rinascimento, vicino a Piazza Navona. Tutte e 3 le tele hanno una curiosa storia alle spalle. Basti pensare che il pittore le ha scritte quando era appena ventenne!

Uscendo dalla prima Chiesa, si consiglia di seguire il Corso Rinascimento fino a giungere alla seconda, la Chiesa di Sant’Agostino. Qui è conservata la tela “Madonna dei Pellegrini” (1604-1606), che rappresenta Madonna con il volto di Lena Antognetti.

Seguendo il Corso Rinascimento giungerete alla Piazza del Popolo, su cui sorge la Basilica Santa Maria del Popolo. Qui dovete cercare la Cappella di Cerasi, che conserva due importanti opere di Caravaggio, realizzate in gioventù: la “Conversione di S. Paolo” (1600-1601) e la “Crocifissione di S. Pietro” (1600-1601). Entrambe le tele sono dei rari gioielli artistici e hanno un valore inestimabile.

Da Piazza del Popolo vi conviene girare verso la Piazza Venezia, dove si trova una delle più importanti gallerie d’are di Roma: la Doria Pamphilj. Qui sono ospitate 3 opere caravaggiane di grande importanza:
“Maddalena Penitente” (1595),
“Riposo durante la Fuga in Egitto”(1595)fanciullo-caravaggio
“S. Giovanni Battista”, un capolavoro per eccellenza datato 1602.

La Galleria Borghese, un’altra in cui si trovano delle magnifici opere del pittore, si trova a qualche chilometro di distanza dalla Piazza Venezia. Ma vale la pena di raggiungerla per vedere due tele che sono conservate in questo posto.
“Fanciullo con Canestra di frutta”, realizzata nel 1593;
-e il “Bacchino Malato” (1593-1594). Entrambe rappresentano l’arte del giovane Caravaggio.

Non molto lontano vi è anche un’altra tappa che nessun turista può dimenticarsi: i Musei Vaticani. Qui è conservata un’opera molto significativa di Caravaggio. Si tratta della “Deposizione di Cristo” (1602-1604). L’impostazione classica dell’opera riesce a farne innamorare anche coloro che non amano l’arte. Inoltre, la tela ha una curiosa storia alle spalle che potrete scoprire grazie a una guida turistica oppure leggendo il libretto con le informazioni dei Musei Vaticani.

In seguito vi convieneil-narciso raggiungere Il Palazzo Barberini di Roma, un enorme edificio in cui si respira un’aria d’antichità, e dove potrete trovare la tela “Giuditta e Oloferne”, realizzata nel 1599. Gli storici dell’arte sono concordi nell’affermare che proprio questo lavoro ha rappresentato la base per i successivi lavori caravaggeschi. A qualche centinaio di metri dal Palazzo Barberini spicca la Pinacoteca Capitolina, un altro edificio che nessun turista voglioso di scoprire l’arte di Caravaggio può ignorare. Qui, infatti, sono contenute ben due opere di Caravaggio che ne hanno segnato la storia. La prima tela, “Buona Ventura”, è stata realizzata quando Caravaggio era ancora poco più di un ragazzo (1593-1594) e mostra uno dei tipici temi che l’artista ha affrontato nella sua vita più di una volta. “San Giovanni Battista”, invece, è una tela classica, un’identica copia del lavoro conservato presso la Galleria Pamphilj.

Infine, perché non visitare il Palazzo Corsini? Quest’ultimo ospita la Galleria Nazionale d’Arte Antica di Roma e una tale collezione non poteva essere sprovvista di un lavoro caravaggiano di grande portata. Qui è, infatti, ben conservato il “Narciso” realizzato nel 1599. Alla celebre tela che vede un giovane ragazzo specchiarsi nell’acqua, è aggiunta un’altra versione del celebre dipinto “San Giovanni Battista”.

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